Comunicazioni Ottobre 2021

AR 2021/2022                                                                            Newsletter n. 7

  • Qui studio a voi Bukavu: buone notizie

Bukavu, Repubblica del Congo: pochi mesi fa nella regione è stato ucciso in un agguato l’ambasciatore italiano Luca Attanasio.

Definito da Panorama “Quello scienziato travestito da frate” e, come altri hanno detto, supportato da una tempra da rinoceronte, una forza da leone e la velocità di un ghepardo, Padre Emilio Carlo Ratti non si ferma mai. Difficile quindi contenerlo nelle poche righe di una modesta newsletter. Religioso dei frati minori, nativo di Piana Battolla e quindi lunigianese a tutti gli effetti, da molti anni opera in Africa nell’ambito delle attività missionarie francescane, concentrando tutte le sue energie per aiutare i “suoi “bambini.

Padre Ratti è uno e centomila: ha due lauree, una in biologia, l’altra in medicina ed è uno specialista iridologo di fama internazionale con più che solidi studi in Italia e all’estero alle spalle. In Congo, però, bisogna fare di tutto e di più e quindi ha operato ed opera anche come ostetrico. Sin dal 1955 ha fondato un primo ospedale per bambini a Luhwinjia, un acquedotto e una centrale elettrica costituita da un generatore di corrente e pannelli solari. Ma il suo sogno era ampliarlo con una clinica oculistica: e per un uomo del “fare” come Padre Emilio, la fabbrica dei sogni si è presto tramutata in fabbrica e basta, tanto che è stata inaugurata nei giorni scorsi a Bukavu in Congo una clinica oculistica, ora inserita nell’ospedale diocesano di Nyantende. Le apparecchiature, cui ha fattivamente contribuito il RC Lunigiana Pontremoli assieme ad altre associazioni attive nello spezzino sono arrivate nei mesi scorsi e Padre Emilio ha voluto ringraziarci di persona inviandoci le foto che pubblichiamo.

 

 

 

 

 

 

 

Alla cerimonia di inaugurazione era presente l’arcivescovo di Bukavu monsignor François-Xavier Maroy che ha benedetto i locali incoraggiando Padre Ratti e tutti i suoi collaboratori, tra cui un medico specialista il genovese Alberto Hesse che lavorerà come volontario, a proseguire l’importante opera avviata. Insomma, da un Paese che troppe volte ci ha regalato cattive notizie, finalmente quella buona che il bene che deriva dalla carità e dalla solidarietà affidate alle mani giuste, alla fine, può sempre sconfiggere il male. Parafrasando il titolo di un noto film potremmo dire” Bukavu: stanno (quasi) tutti bene”.