Comunicazioni Maggio 2022

AR 2021/2022                                                               Newsletter n. 44

  • Dante, uno di noi

 

Ora il Sommo Poeta ha la sua giornata universale, il 25 marzo, giorno dell’inizio del viaggio nell’aldilà descritto nella Divina Commedia.

Non suoni irriverente il titolo di questa newsletter: nelle intenzioni di Paolo Di Stefano, scrittore, accademico, responsabile cultura del Corriere della Sera, dedicare a Dante una giornata universale – il Dantedì, appunto – doveva contribuire a far uscire Dante dalla ristretta cerchia degli accademici e studiosi e stimolare una frequentazione popolare per conoscere la sua opera, sì che il Poeta potesse intraprendere ancora un viaggio dalla cultura togata alla cultura popolare.

Chi scrive ricorda come negli anni ’50 dell’altro secolo, le scuole elementari promuovessero la tesserina della “Dante Alighieri” (fondata nel 1889 da un gruppo di intellettuali guidati da Giosuè Carducci con lo scopo di tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo) attraverso la quale noi bambini, debitamente guidati dai “buoni maestri”, familiarizzavamo, ancora in modo embrionale, con le fattezze severe e adunche del Poeta di cui intuivamo la grandezza in attesa che l’età e gradi scolastici più adatti ci permettessero di entrare, in punta di piedi, nell’opera complessa del Sommo.

Paolo Di Stefano, nel corso di una partecipata conviviale del RC Pontremoli Lunigiana svoltasi nella seicentesca Villa Brignole di Gavedo di Mulazzo, ha ricevuto il Premio Pax Dantis per il pensiero di pace universale edizione 2071 dalle mani del presidente del Centro Lunigianese di Studi Danteschi Mirco Manuguerra che ne ha spiegato le motivazioni. “Il premio, che si svolge dal 2008 per esaltare il pensiero di pace universale che ha tanto animato l’impegno civile e poetico di Dante, è stato assegnato ad un giornalista importante che ha avuto l’intuizione del Dantedì lanciando l’idea dalle colonne del Corriere della Sera. La giornata che si celebra ogni anno il 25 marzo è stata istituita poi dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro della Cultura Dario Franceschini”.

Il giornalista premiato ha poi preso la parola per spiegare come l’idea gli sia stata suggerita dalla costatazione che James Joyce, Shakespeare, Cervantes e Goethe avessero le loro giornate di celebrazione nei rispettivi paesi, mentre l’Italia non avesse mai trovato modo di dedicare una giornata ad un poeta universale e identitario come Dante Alighieri. Attraverso ripetuti editoriali sulle colonne del Corriere, Paolo Di Stefano ha poi raggiunto lo scopo di sollecitare le istituzioni a provvedere.

Nel corso della serata il presidente del Rotary Club Liano Gia ed il sindaco di Mulazzo Claudio Novoa hanno avuto parole di elogio per Di Stefano. I successivi interventi di Riccardo Boggi, Giuseppe Benelli e Andrea Baldini hanno ricordato i rapporti tra Dante e la Lunigiana che gli dette asilo. Qui il poeta trovò generosa ospitalità presso i marchesi Malaspina per i quali si adoperò, in veste di ambasciatore intermediario, a dirimere controversie su diversi castelli e trattò la pace di Castelnuovo con il Vescovo di Luni (1306).

Insomma, Dante uno di noi, anzi di più per noi lunigianesi.