Territorio

Lunigiana significa territorio appartenente alla città di Luni. I suoi confini sono determinati da quelli della diocesi che aveva in Luni il suo capoluogo con la sede della cattedra vescovile. Confini che, dagli esordi del cristianesimo, hanno subito fino ad oggi poche alterazioni e che  ancora si intravedono nei distretti delle due diocesi che nei loro nomi portano l’eredità di Luni e  il segno delle trasformazioni storiche: la diocesi della Spezia, Sarzana e Brugnato e quella di Massa, Carrara e Pontremoli. Si scorge un insieme che abbraccia la Valle della Magra con tutti i suoi affluenti, la costa marina che va da Levanto al fosso del Cinquale e brevi tratti di territorio nella  Valle del Taro e in quella del Serchio.
Luni come città scompare nel corso del medioevo, quando il suo porto viene trasformato in un acquitrino dai sedimenti trascinati a valle dal fiume Magra. Nel XIII secolo la cattedra vescovile è definitivamente trasferita a Sarzana. Mentre la città sparisce, il nome di Lunigiana si afferma  sul territorio ed è già attestato in documenti del IX secolo.  Siamo di fronte ad una regione che i geografi definiscono storica ed etnico-linguistica. Su di essa infatti vive una popolazione che appartiene ad una autonoma area linguistica e che conserva la consapevolezza di non essere né toscana, né ligure, né emiliana, pur appartenendo dal punto di vista amministrativo, alla Liguria, con la provincia della Spezia, alla Toscana, con la provincia di Massa Carrara e un breve tratto della provincia di Lucca, e all’Emilia-Romagna, con un piccolo lembo della provincia di Parma.
Lo zoccolo duro di questa consapevolezza è situato lungo l’Alta e Media Valle della Magra in un territorio che ha come centri principali Pontremoli, Fivizzano e Aulla, per scendere nella Bassa Valle ad abbracciare tutti i paesi situati sulle le colline che circondano la piana di Sarzana e i resti di Luni fino alla foce del fiume.
Un minor grado di consapevolezza anima le popolazioni di Carrara, Massa e Montignoso. Le quali tuttavia condividono la certezza di non essere toscane e usano per distinguersi il nome di Apuani. E’ lo stesso nome delle Alpi che caratterizzano la zona, ricche di marmi pregiati. La denominazione proviene dalle storie di Tito Livio che chiamava Apuani, i fieri popoli liguri che abitavano questi paesi, nel II secolo a. C., e che a lungo si  opposero alla conquista romana. Ma se osserviamo i dialetti  di Carrara, Massa e Montignoso dobbiamo constatare che i linguisti li ascrivono al ceppo lunigianese.
Non diversa è la situazione della Val di Vara e dello Spezzino dove le persone di cultura hanno il piacere di definirsi lunigianesi e dove fioriscono associazioni e istituzioni che si richiamano a questo nome. Tra queste la più autorevole è l’Accademia Lunigianese di Scienze “Giovanni Capellini” che nasce nel 1919 alla Spezia, con lo scopo di coltivare le scienze fisiche, matematiche, storiche e morali e di riunire le sparse membra del territorio, appartenenti a province e regioni diverse. Questa precisa coscienza è assente in altri strati della popolazione, dove, di nuovo, entra in scena il dialetto ad imporre i caratteri lunigianesi. Ma c’è un altro aspetto molto interessante che si rileva nelle popolazioni che abitano la Val di Vara e la costa fino a Levanto, una distinzione per la quale, nella mente delle persone, appaiono due distinte Ligurie: una ad occidente del passo del Bracco, definita Genovesato, dove si accentuano i caratteri dell’appartenenza a Genova, l’altra ad oriente  del passo, dove l’influenza genovese svanisce ed altri caratteri emergono, quelli lunigianesi.
Brugnato, Pontremoli, Godano. Apua. Pontremoli Statuti Diocesi.